Il Principe Mosè
I Ramessidi, Shardana | Ramessu I, il fondatore della XIX Dinastia, non aveva solo un nome “sardofono” è molto probabile che invece fosse di origini Sardana.
Vediamo.
Dopo la morte di Akenaton, il faraone “eretico” Amenophe IV, si creò in Egitto un periodo di sgomento e di incertezza.
La famiglia di Amenophe, con la morte del re bambino Toth.Ank.Amon, non aveva più discendenti e la Dinastia si estinse.
Ciò era per una “Monarchia discesa dal Cielo” come quella egizia una autentica tragedia. Negli anni bui che seguirono si fece largo un generale di nobili origini, ma non di sangue reale e manco egizio: Horemheb. Egli regnò il tanto che serviva per ripristinare l’ordine con la forza dell’esercito, in cui primeggiava un suo amico e luogotenente: Ramessu.
Ramessu I (ca. 1345 a.C. regnò solo un anno. Da giugno 1290/1289 a.C.).
Era originario del delta del Nilo, probabilmente della città di Avaris, l’antica capitale degli Hyksos adoratori del culto di Seth.. “Comandante delle truppe, Capo dei carri, Soprintendente della cavalleria, Capo delle fortezze, Soprintendente delle Bocche del Nilo. Capo degli arcieri”
Ramessu (Ra.Mose), ossia: “Ra Lo ha generato”. (N.d.A. lo ha tratto dalle acque materne). Pensiamo che la teoria dello storico dei Popoli del Mare Leonardo Melis sul Mose biblico, sia confermata da queste informazioni, a cominciare dal termine “tratto dalle acque”.
I Ramessidi, Shardana
Mose, lungi dall’essere un nome proprio, era un appellativo riferito alla benedizione da parte di un Dio. Vedere i vari Tot.Mose, Amon.Mose e Ra.Mose, appunto.
Ecco, abbiamo nominato il Mose biblico; non a caso penserete voi. Infatti la riunione nella città di S. Jttoria nella Jara di Setzu del Mese di Addaru 1201 a.C. ha in qualche modo dei legami con questo personaggio, il quale naturalmente aveva ben altro nome.
Asseriamo questo perché sappiamo molto bene che il nome Mose non era nome proprio, ma un aggettivante. Lo abbiamo spiegato sopra: “Tratto dalle Acque”, intendendo naturalmente le acque materne. Si insomma l’appellativo significava in un certo modo “figlio” tipo: Toth.Mose = Toth ha generato Chiarito questo, dobbiamo anche dire grazie a un personaggio al di fuori da ogni dubbio sulla sua buonafede che lo scrisse in una sua opera pubblicata nel 1939 sulla rivista francese Imago.
Lui era di religione e di origini ebraiche (judaiche) e un personaggio di alta cultura: Sigismund Schlomo Freud, si insomma, parliamo di Sigmund Freud. Uno scienziato, un uomo di cultura e per di più di origini Ebraiche; non aveva insomma alcun motivo di “contar storie2, tantomeno di andare contro la Bibbia essendo di Religione Ebraica.
Cominceremo quindi a parlare di Ramessu, il luogotenente di Horemheb; ma andiamo con ordine. Ramessu I, accettando l’incarico conferitogli dal suo amico Horemheb, sapeva di regnare per poco tempo; praticamente un anno esatto, dal giugno 1290 al 1289 a.C.
Dopo di che rinunciò al trono in favore del figlio Seti.
Gli annali menzionano la nascita di Seti intorno al 1324 e gli scritti parlano di un suo inserimento nei ranghi dell’esercito a fianco del padre fin da giovanissimo, come allora si usava. Il padre Ramessu gli diede il nome del Dio odiato dagli Egizi, e per Egizi intendiamo i Principi di Tebe.
Vecchia storia.
I vincitori usano la Damnatio Memoriae sui nomi e le usanze degli sconfitti, comprese pure le Religioni.
Ora sappiamo che i principi di Tebe presero il potere con i fratelli Amose e Kamose, vincitori sui dominatori Hyksos.
Questi ultimi non è affatto vero che furono cacciati dall’Egitto, si ritirarono invece nel Delta orientale del Nilo, nella zona di Jessen e di Avaris, la loro antica capitale. Naturalmente le famiglie Hyksos erano sopravvissute alla disfatta e continuarono a vivere una vita non certo di schiavitù.
I Ramessidi erano Hyksos (e loro alleati come vedremo).
Il giovane principe quindi cominciò a regnare all’età circa di 26-30 anni, riconquistando i territori perduti al tempo di Amenophe IV e ricostituendo l’Impero, con la Siria Palestina fino a Qadesh e oltre. Riconquistò anche il Sinai con le sue miniere di rame e lapislazzuli e altri minerali preziosi.
Seti aveva diversi figli, due su tutti emergevano per valore e ambizione. Uno aveva il suo nome: Neb.Ka.Seth (Seth è il signore delle terre straniere!). Un nome che ci anticipa quanto racconteremo di queste “Terre Straniere” come gli Egizi chiamavano le Terre al Centro del Grande Cerchio d’Acqua.
Il destino di questo principe ha qualcosa di tragico e di storicamente importante per le tre Grandi Religioni Monoteiste. Avete già capito che parliamo di Mose.
E ne parliamo perché legato all’epopea dei Popoli di cui parliamo e delle persone protagoniste di questo racconto.
Trarremo la storia di questo principe da una nostra pubblicazione che troviamo in diversi dei libri scritti già dal 2002.
<Oggi questa teoria che noi proponemmo nel 2002, certo riprendendola da Sigmund Freud, è accettata da molti studiosi.
Noi però nel frattempo siamo andati oltre, arrivando anche al vero nome di Mosè. A chi si riferiva Cecil de Mille ne: “I Dieci Comandamenti” negli anni -50 del secolo scorso? Perché fa ipotizzare allo spettatore che Mosè fosse in realtà un principe di sangue reale?
Perché la nascita di Mosè lascia dei dubbi, come quelli già espressi da Freud nel lontano 1938? Noi abbiamo esaminato attentamente il racconto della nascita (ebraica) di Mosè e della sua presunta adozione da parte di una sorella di Seti I, e forse anche sua sposa, dal nome incredibilmente “Sardeggiante”.
Bithia è infatti presente in alcuni luoghi della Sardinia ed è un nome Sardo autentico e antico. Una città del secondo millennio a. C. porta questo nome a Sud di Cagliari.
Intendiamo riferirci al vero nome del “Personaggio di nobile lignaggio che prese il nome di Mosè”. Neb.Ka.Set.Nebeb.
Al solito dobbiamo essere onesti e precisare che qualcuno già prima di noi si avvicinò tantissimo a questa nuova nostra teoria.
Si avvicinò tantissimo, ma fu impedito ad andare oltre dalla situazione e dagli eventi del suo tempo. Stiamo parlando di un personaggio che ha fatto la storia del cinema degli anni -50 con un film capolavoro che aveva un titolo esplicativo: “I Dieci Comandamenti”.
Il regista di questo film, Cecil de Mille, ebbe il grande merito di proporre un Mosè erede al trono d’Egitto. Egli lo presentò come vero principe ereditario, ma non osò dire tutta la verità sulla sua origine.
Il mondo usciva allora dalla tragedia della seconda guerra mondiale e la questione dei Judei e della Shoah era in primo piano. Osare scrivere che Mosè non era Ebreo/Judeo e fors’anche era più che rischioso.
Comunque egli aveva attinto da uno scritto precedente di un autore che parla di nome rintracciato nei muri del Tempio di Luxor. Noi però siamo sicuri che il regista americano sapesse la verità vera.
Anche perché il film, colpevole di aver accentuato la famosa traversata del Mar Rosso in mezzo a “due muri d’acqua”, aveva però rimarcato in modo incredibile la presenza dei Shardana o preferibilmente dei Mercenari Sardi ai tempi che lui stava descrivendo. Ai tempi dei Ramessidi.
Una frase che pronuncia proprio Bithia, la madre di Mosè, Quando va nel villaggio ebreo a trovare il figlio e la sua “presunta” famiglia.
Oggi i tempi sono cambiati e nessuno si offenderà se scriveremo quanto trovato nei testi egizi e nei muri del tempio di Luxor di un “Personaggio di stirpe reale, erede al trono d’Egitto, che fu esiliato e il suo nome cancellato dai documenti e dai monumenti”.
Questa è la frase che De Mille fece dire al faraone Seti I quando fu costretto a bandire il Principe Mosè, su precisa denuncia del fratellastro di questi, il futuro Ramesse II.>
(Tratto da: Shardana la Bibbia degli Urim” di Leonardo Melis ed. PTM 2012).
Vediamo dove abbiamo trovato incongruenze, che De Mille trascurò più o meno volutamente: Mosè nascerebbe a Jessen e su questo non abbiamo da obiettare. Juseppe e i suoi, ma anche gli Hyksos, si insediarono in questa terra a Oriente del Delta.
• Fu affidato alla corrente del fiume dentro un “cesto di giunchi cosparso di bitume”. Qui abbiamo la prima stonatura. Questo particolare del bitume si ritrova nel racconto di Sargon. Ma in Mesopotamia la cosa è giustificata dal fatto che i giunchi della zona si impregnano d’acqua e vanno a fondo. Il giunco egizio no, galleggia da solo!
• Il cesto, trascinato dalla corrente fu seguito a distanza dalla sorella di Mosè. Eh, no! Il Nilo è un “Fiume che scorre al contrario”, per dirla con Erodoto, e gli Ebrei stavano nel Delta che sfocia a Nord, nel Mediterraneo. Non poteva trasportare il cesto verso l’interno. Lo avrebbe trasportato in mare!
• Lo raccolse la figlia del faraone che era scesa a bagnarsi con le ancelle. Poiché non vi sono motivi che ci facciano pensare a una figlia del faraone che se ne va a spasso per l’Egitto e per di più in mezzo ai coccodrilli e agli ippopotami che popolavano il fiume, pensiamo che la fanciulla si bagnasse in un luogo protetto e possibilmente davanti alla regia.
Purtroppo anche qui i conti non tornano. Dopo la sconfitta degli Hyksos “Venne un re che non conosceva Juseppe” e precisamente un re della XIX dinastia di Tebe, che aveva la capitale (e la reggia) a Luxor ( o forse a Menphis). Pur se Amenophe IV aveva spostato la capitale ad Aketaton, a metà strada fra Jessen e Luxor. Con la restaurazione di Horemheb tutto tornò a Tebe o, se preferiamo, a Luxor.
E Luxor dista da Jessen 850 km … controcorrente perdi più! Qualcuno ultimamente leggendo i nostri libri ha obiettato che la Capitale fu spostata a Menfi. Pure Menfi però non è a Jessen. comunque storicamente non risulta che diventasse capitale dopo la morte di Akenaton e della sua genìa.
Ora abbiamo spiegato chi era questo principe e perché perse il diritto al trono, nonostante il padre lo amasse e perché fosse stato esiliato e con lui “uscì dall’Egitto una grande folla di genti, anche armata”.
Abbiamo anche incontrato le prime tracce dei legami con i Popoli del Grande Verde, in particolare i Sardana: la madre di Neb.Ka.Seth si chiamava Bithia, nome e toponimo presente in Sardinia.
Abbiamo anche visto che la sua nascita è quella di tanti personaggi a cui è attribuita la nascita di tante Nazioni legate ai Popoli del Mare. Questo termine useremo d’ora in avanti per indicare coloro che gli Egizi chiamavano “I Popoli delle Isole dell’Occidente” o “Popoli del Grande Verde”.
Abbiamo anche visto che il fratellastro del principe, colui che lo denuncia e ne procura la cacciata dal regno è Ramessu II.
Ambedue avevano un legame con il potente Ser.Amon.
Ser.Amon è un grande generale di un’armata shardana, una delle tante che attaccarono l’Egitto nel periodo Ramesside.
E’ il comandante della flotta che Ramesse cita nella Stele di Tanis o Stele dei Sardana.
Ramesse racconta nella stele che riuscì a sconfiggere “I Sardana dal cuore ribelle che nessuno poteva fermare”.
Ser.Amon arrivava dall’Isola al centro del Grande Cerchio d’Acqua, ossia la Sardinia e vedremo quanto sia importante per la nostra storia e per la persona di cui parleremo più avanti: Sisara
di Leonardo Melis…
Sisara Generale Sardana in Israel
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